I morti sono tutti uguali, ma la Pietà verso di loro non può cancellare le differenze tra chi scelse di stare con l’occupante nazista e il suo proposito di sterminio e sopraffazione e chi, dall’altra parte, scelse di combattere per la Libertà e la Democrazia.
Dopo la lettera pubblicata il 1° maggio e la risposta del direttore, la lettera di Mauro Magistrati, Presidente ANPI Provinciale di Bergamo:

Gentile Direttore,

sono rimasto profondamente amareggiato nello sfogliare la pagina dei necrologi del Suo giornale dello scorso 28 aprile, dove è stato pubblicato un ricordo dei 43 militi fascisti della Legione Tagliamento giustiziati a Rovetta.

A colpirmi non è stato tanto l’elenco dei nomi e non voglio neppure entrare nel merito della legittimità o meno di ricordarli. Ciò che ha lasciato sgomenti me e la comunità degli antifascisti che rappresento è soprattutto l’incipit di quel necrologio: “Risorgeranno” i Militari della Legione d’assalto “M” (che, ricordiamolo, sta per Mussolini) Tagliamento. A dimostrazione del fatto, se ce ne fosse bisogno, che ai promotori di quel necrologio non interessava e non interessa ricordare i nomi dei “ragazzi” morti a Rovetta, ma semplicemente far passare un messaggio di mera propaganda fascista: “Risorgeranno”.

Ma la mia amarezza è aumentata, assumendo anche i tratti dello sdegno, nel leggere la Sua risposta alla lettera del sig. Bailo pubblicata su L’Eco di Bergamo di oggi, 1°maggio 2020. Nella Sua risposta Lei sembra rivendicare la scelta della pubblicazione di quel necrologio (tra l’altro, non sapevo che la pubblicazione dei necrologi passasse dal varo della Redazione del giornale) e questa sua presa di posizione è qualcosa di ancora più doloroso, che ferisce la memoria della Resistenza e di tutti quei partigiani e antifascisti che hanno perso la vita per dare a tutti noi – anche a chi continua a calpestarne la dignità e il valore – Libertà e Democrazia.

La pietà verso i morti, certo, non si nega a nessuno: tutti i morti sono uguali, dal punto di vista biologico. Ma la pietà verso i morti non può cancellare o appiattire le loro differenze: non possiamo, in virtù del ricordo di “poveri ragazzi”, dimenticare il famigerato battaglione fascista che seminò morte e distruzione nella nostra provincia e non solo (basti ricordare l’eccidio della Malga Lunga, o i 170 impiccati e bruciati sul Monte Grappa, solo per citare alcuni episodi). Non possiamo minare il valore della scelta che portava i partigiani a combattere dalla parte giusta della Storia. La memoria dei fatti del Novecento è sempre divisiva e non possiamo pensare che sia diversamente da così. Ma ci sono memorie private e memorie pubbliche attorno alle quali costruire consapevolezza, praticamente cittadinanza: la memoria dei fascisti non può rientrare in una memoria pubblica attorno alla quale ritrovarsi per essere cittadini maturi e consapevoli, se non altro perché la Costituzione che ispira e guida i processi democratici nasce proprio in contrasto con qualsiasi forma autoritaria di esercizio del potere, a partire da quello del fascismo. Il ricordo dei militari della Tagliamento in chiave di “pacificazione” equivale dunque a una presa di posizione politica.

Viviamo un tempo in cui il revisionismo storico pare aver contribuito non solo allo sdoganamento del fascismo e delle sue parole d’ordine, ma anche ad alimentare una progressiva tendenza a sottostimare il ruolo e l’importanza della Resistenza e dell’Antifascismo. Pertanto, del valore profondo della Costituzione Italiana che in queste due parole, appunto, affonda le sue radici.
Noi oggi, all’indomani di un 25 aprile in cui abbiamo celebrato il 75°Anniversario della Liberazione in modo diverso dal consueto per gli ovvi e tragici motivi che conosciamo, dobbiamo ribadire che la memoria è sempre una scelta: il passato di cui dirci figli, di cui sentirci eredi, va scelto e ribadito ogni giorno. Con la pubblicazione di quel necrologio avete scelto di ricordare il passato sbagliato, la memoria sbagliata, la scelta sbagliata.

Cordialmente,

Mauro Magistrati
Presidente ANPI Provinciale di Bergamo

Albino (BG), 01°maggio 2020